PERCORSO PER SCUOLE E INSEGNANTI
Percorso per scuole e insegnanti
martedì 24 e mercoledì 25 novembre 2015 ore 9.30 a chi si rivolge: scuole medie, secondarie superiori, università, insegnanti di ogni grado (è necessario prenotare)
Nel 1798 nei boschi dell’Aveyron viene trovato un ragazzo, presumibilmente di circa 11 anni, che è cresciuto in uno stato totalmente “selvatico”, senza contatti con altri uomini. In un primo momento viene catturato e spedito a Parigi in un istituto per Sordomuti, ma da qui un medico, il dott. Jean Marc Gaspard Itard, ottiene la possibilità di portarlo nella sua residenza privata nella campagna appena fuori Parigi per tentare la sua “rieducazione”. Aiutato dalla sua governante, Madame Guérin, che lentamente diviene una sorta di madre adottiva del bambino, Itard tenta l’opera di trasformare il piccolo “selvaggio” in un ragazzo “civilizzato”. Successivamente alla visione i ragazzi e gli insegnanti saranno coinvolti in una discussione su varie questioni educative che il film solleva cercando di evidenziare alcune questioni che riportano al concetto di “educazione liberataria”.
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“Può il mio corpo restituire una traccia delle cose che passano? Come ricreare una memoria affettiva delle cose percepite? Posso pensare il mio corpo come un archivio vivente del reale? Le sessioni di studio prevedono l’alternanza di momenti di esercitazione all’aperto e in sala. Durante la ricerca en plein air i partecipanti si eserciteranno sull’imitazione e la riproduzione dal vero di porzioni di movimenti e gesti “qualunque” dei passanti e contemporaneamente sulla loro rielaborazione estemporanea attraverso il corpo. Il movimento, trascritto su un taccuino, una volta in sala verrà ricomposto in forma di enunciati coreografici”. Questa il presupposto iniziale che il performer e danzatore Salvo Lombardo lancia al progetto “indaco Art Camp” che ha preso vita a Luglio 2015 nella città di Cesena. L’esperienza ha coinvolto un gruppo di adolescenti, che a distanza di diversi mesi dal laboratorio tradurranno l’esperienza fatta con il proprio corpo attraverso una performance aperta al pubblico, cercando di evocare il tessuto di eventi accaduti al gruppo e al singolo partecipante, costruendo un nuovo racconto affinchè sia ascoltato da coetanei e insegnanti.
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